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Il segmento testuale Brigata SS è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 644

Brano: [...]itano Giuseppe Etter, passò al setaccio la zona di Campiglione, per poi rapidamente spostarsi a Sangle, nella vai Chisone. Nello stesso mese le SS italiane contribuirono anche al grande rastrellamento attuato sui monti del Verbano e culminato il 20 giugno nella strage di Fondotoce (v.). Intanto a Monza, nella casa dell’ex

G.I.L., si trovava un gruppo speciale di SS italiane incaricato di compiere interrogatori e torture.

In estate l’intera Brigata SS italiane entrò in azione contro un vigoroso movimento partigiano. Il 21 luglio reparti nazifascisti, compresi due battaglioni di SS italiane, rastrellarono l’intera zona dall’alta val

ir*

Reparto di SS italiane durante un’esercitazione

le del Chisone al Sestriere per poi calare a Cesana Torinese, Ulzio, Bardonecchia e Susa, dove catturarono cinque partigiani (L Bouch, G. Beltramo, A. Leggiard, N. Ti bai do e L. Tallia Galoppo): Bouch fu impiccato al balcone di casa sua, a Bousson, insieme a Beltramo; gli altri tre partigiani, portati a Villar Perosa, vennero impiccati in piazza. Due[...]

[...]furono gli eccidi di prigionieri. In uno di questi scontri, il 16 agosto, le SS italiane furono messe in fuga e persero una bandiera che divenne un trofeo partigiano. Il 19 agosto, a Bardine di San Terenzio (v.), borgata del comune di Fivizzano (Massa Carrara), le SS italiane e tedesche al comando del maggiore Walter Reder massacrarono con particolare ferocia 160 civili rastrellati nella vicina Pietrasanta.

Agli inizi dell’autunno 1944 la 59a Brigata SS italiane era composta da tre reggimenti: due di fanteria, il WaffenGrenadierRegiment der SS 81 (Italienisches Nr. 1) e il Waffen

GrenadierRegiment 82 (Ital. Nr. 2); e uno di artiglieria, il WaffenArtillerieRegiment der SS 59 (Ital. Art. Rgt. Nr. 1). Inoltre facevano parte della 59a Brigata un Battaglione Ufficiali, una Sezione Cacciatori di carro (PanzerjàgerAbteilung), un Battaglione Fucilieri, una Compagnia Genieri, una Compagnia Collegamenti, un battaglione di riserva. Secondo una nota tabella dell’Alto Comando tedesco in Italia, nell’estateautunno 1944 la forza delle SS italiane assomm[...]

[...] un battaglione di riserva. Secondo una nota tabella dell’Alto Comando tedesco in Italia, nell’estateautunno 1944 la forza delle SS italiane assommava a 10.000 uomini.

La settimana antipartigiana

L’1.10.1944 il feldmaresciallo Kesselring inviò un messaggio a tutti i Comandi militari dell’Italia occupata preannunciando un nuovo ciclo operativo contro le bande, diventate ormai così forti da impegnare diverse divisioni tedesche e fasciste. La Brigata SS italiana collaborò a questa campagna con tre unità di combattimento, le prime due in Lombardia, capeggiate da ex ufficiali della Milizia: il Gruppo “Celebrano” (formato dal I e dal II Battaglione del 2° Reggimento di fanteria); il Gruppo “Degli Oddi” (già impiegato a Nettuno) ; e un terzo gruppo destinato a operare in Valdossola, che era poi il Battaglione “Debica”.

Per la Lombardia fu previsto il setacciamento della Valsassina e della zona Monte SicoloValle di Fonteno (v. Fonteno, Battaglia di), tra

il lago d'Iseo e il lago di Endine nel Bergamasco. Nella Valsassina, a nord di Lecco, l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 645

Brano: [...]nava all’apprestamento di una nuova linea difensiva tedesca che prevedeva lavori di fortificazione sulla riva sinistra del Po. In questo quadro, la Militàrkommandantur 1011 di Brescia dispose la mobilitazione dell’intera popolazione maschile valida di Cremona e l’evacuazione della città, per farne una roccaforte della Wehrmacht dopo l’esaurimento della Operazione Olive condotta dagli AlJeati contro la Linea Gotica (fine settembre).

Intanto la Brigata SS italiane ricevette lordine di abbandonare il Piemonte e di concentrarsi in Lombardia, nel Comasco, per assicurarsi una via di ritirata in vista della prevedibile catastrofe delle armate tedesche in Italia. Agli inizi di dicembre 1944 si ebbe così la distribuzione delle SS italiane nei centri della Brianza (Alzate Brianza, Ma

riano Comense, Asso, Cantù, Canzo, Erba). Sull’Alpe del Viceré fu schierato il famigerato Battaglione “Debica”, mentre il grosso della Brigata rimase accantonato fino all’ultimo nel Comasco. Nel tardo autunno 1944 reparti delle SS tedesche e italiane giunsero in provin[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 646

Brano: [...]li, Pietro Zottis, Alessandro Gueriotti, Otto Casagrande, Pietro Careri, Alessandro Gubiotti e Hofmann) che avevano alle loro dipendenze 29 sottufficiali, 25 caporalmaggiori, 41 caporali, 90 soldati e 4 civili, in tutto 210 uomini. Il Comando delle SS italiane della zona di RodengoSaiano, capeggiato sempre da Thaler, si trovava a Corneto (Saiano), nella villa dei conti Fenaroli.

Quando i tedeschi predisposero il piano di ritirata generale, la Brigata SS italiana cambiò di nome, assumendo dal 9.3.1945 quello di Divisione (29a WaffenGrenadierDivision der SS Italianische Nr. 1). Il

20 aprile il generale Heinrich von Vietinghoff (subentrato a Kesselring nel comando delle forze armate tedesche in Italia) emanò gli ordini per la ritirata generale oltre il Po.

Di fronte all’insurrezione popolare del 25 aprile le SS italiane (che durante i mesi di occupazione si erano rese responsabili di innumerevo

li crimini contro la popolazione civile e le forze partigiane) si sciolsero come neve al sole. Per primo fu il “Debica”: questo sinistro battag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 197

Brano: [...]di Udine partirono per il lavoro obbligatorio in Germania circa 900 persone, su un totale di quasi 3.000 deportati nei lager.

I collaborazionisti si distinsero per zelo nella lotta antipartigiana, come dimostrarono i centri di tortura e repressione da loro messi in piedi in varie località del Friuli. Il più tristemente noto era situato nella caserma “Piave” di Palmanova (v.) ed era diretto da Odorico Borsatti, capitano di un plotone della 24a Brigata SS “Cacciatori del Carso”: più di 500 patrioti, soprattutto gappisti della Bassa Friulana, vi furono imprigionati e torturati, molti vi vennero uccisi. Tra gli altri, a Palmanova lasciò la vita, dopo terribili torture, Silvio Marcuzzi (v.), il valoroso organizzatore dell'intendenza “Montes”, la più grande organizzazione del genere creata dalla Resistenza italiana.

Anche a Udine e nella sua periferia funzionarono centri di tortura: oltre a quello di via Cairoli, ne venne insediato uno a Pradamano, un altro all’albergo “Croce di Malta” di via Rialto, un altro ancora in una villa dietro la Stazi[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Brigata SS, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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